martedì 11 marzo 2008


Stamane ti ho visto attraversare piazza Bologni con la tua giacca di velluto marrone e i capelli svolazzanti; ti sei girato a guardare il sole o forse la statua o forse il nulla e hai sorriso con quella bocca mezza aperta, che non si capisce mai se stai prendendo aria a pieni polmoni o se stai sbavando dietro qualcuno o stai ghignando.Ti ho lasciato nella tua gaiezza, perché so che con le mie paranoie al momento renderei pesante anche una piuma. E poi a me gli uccelli nemmeno piacciono.
Mercoledì prossimo mi laureo, sono nervosa e stressata perché ho troppe cose da fare. Da fare. DA FARE??? Ma siamo sicuri? E chi lo dice? E se smettessi di fare ciò che gli altri si aspettano da me? A me non me ne frega niente di sto diploma; non é questo ciò che mi renderà felice. Mamma, scusa se non prenderò 110 e lode, ma non sono fatta per studiare anche se sono arrivata sin qui.
Ecco da fare in ordine d'importanza:
  • comprare gli ultimi accessori per il vestito
  • intrattenere relazioni sociali per informare tout le monde
  • comprare confetti
  • prenotare ristorante e scegliere menù
  • tranquillizzare mia mamma
  • studiare e cercare di intavolare un discorso decente dinanzi la commissione per non fare "troppa mala figura".
  • ripassare inglese in vista del mio colloquio per lo stage
Quanta fatica! Stanotte non ho sognato niente, ho perso coscienza, svenuta asfissiata dall'acido di piedi delle gemelle del destino che hanno comprato le scarpe dai cinesi e non é colpa loro se poi gli puzzano così. Io lo dico sempre: quando paghi la qualità si vede.
Ehilà, voi due della foto, non v'arrabbiate, tanto nessuno legge.
E fu in quel momento che apparse Bart che scrive alla lavagna:
"Non pubblicherò più foto dei miei amici
Non copierò più la mia tesi di laurea
Non lascerò più caccole sui vestiti nuovi dei negozi più costosi
Non mangerò più una teglia di tiramisù da sola
Non sarò più infedele
Non vedrò mai più documentari su Chernobyl alle 9 del mattino ecc. ecc."

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