martedì 24 giugno 2008

Il Gate e il Tiger Tiger


Stanotte sono andata a ballare. Mi piace l'atmosfera che c'é qui. Mi dà tanta voglia di tutto.
Nonostante la voga della musica pop americana del cazzo. Mi diverte osservare le troiette. Poi ci sono i permalosoni, a cui non mi posso rivolgere con la minchia perché si sentono gente d'alto borgo ma si permettono di gridare per le scale di casa mia. C'é gente bellissima, biondissima e supersexy, sembrano quasi perfetti, sembran fatti per esser ammirati, fino a quando non li vedi crollare nell'abisso dell'insicurezza di perder la loro bellezza, d'invecchiare, di non esser più perfetti. C'é gente che ha bisogno di toccarsi, anche solo percepire il calore della pelle e il petto che va in su e in giù quando respira. Bisogno di toccarsi per sentire che siamo vicini vicini, e non siamo soli. Mi piace soffrire e non toccare e farmi toccare da nessuno. Quando lasci uno spazio tra te e gli altri si crea una sorta di tensione. Timore (non paura) di anche solo sfiorarsi. Non toccatemi per tanto tempo. Assaporate la tensione di non toccarvi, anche solo di non guardarvi negli occhi. Assaporate.
C'é puzza di riso sudcoreano.

Nessun commento: