sabato 1 marzo 2008

Saggezza popolare


Ieri siamo andati al laboratorio zeta (un centro sociale) e finì a schifìo. Dopo una parmigiana a casa di un’amica e un bel concertino metal, il grande lebosky mi avrebbe fatto un baffo. C’era più Nero d’avola in me che al Ballarò.

Sballottata in una cinquecento blu d’epoca con i sedili in pelle rossa, annusavo quasi l’aria leggera di qualche anno fa, se non fosse stato per il reggae e il vino pesante . Poi alla festa.

Ballare con gli uomini mi piace, per carità, ma devo sempre stare attenta ad ogni movimento ad ogni ambiguità. Con le donne è più divertente e rilassante. E poi si gioca a fare le modelle. Ma ieri ben due ragazze mi hanno detto “stai attenta che sono lesbica!” Alla fine della sagra, meglio ballare da sola, uscire da sola, fare tutto da sola. Ché tanto mia mamma dice “Nascisti sula e mori sula”.

E’ venerdì e nessuno mangia carne, ma io sento il profumo di una mortadella fresca e parlo degli spiedini alle mie coinquiline cattoliche che hanno appeso la foto di Padre Pio nel mio soggiorno, che sono inorridite. Il mio soggiorno ancora per due mesi Mio Dio. Ma come si fa. Appendi un planisfero. Appendi un paesaggio, appendi quello che vuoi tu, ma non Padre Pio. Open your mind, porcaccia la miseria.

Tra dieci giorni mi laureo e non ho ancora terminato di redigere la mia tesi. Ma che buffonata. Io non voglio spendere soldi per comprare il vestito, l’acconciatura e i confetti. Che schifo. Non si dice che schifo, immagina scriverlo, non si dice nemmeno mica. Ma il limite tra le cose che puoi o non puoi fare non è dato da un’amministrazione incompetente.
Non so se andare all'assemblea dei giovani della sinistra Arcobaleno. Sono così delusa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

vero a schifio finì! non so i miei, ma ho notato i tuoi occhi che erano finitissimi!

il prossimo tour in 500 ti aspetta,
io metto la macchina e tu i festini!

bacio!